Chapitre 3 - Il Rifugio

Publié le par BM

IL RIFUGIO

Lora, in pantaloni  e canottiera , i capelli bagnati perchè è appena uscita dalla doccia , é seduta sui gradini  di una casa sulla cui facciata é scritto : « gite d’étape , per entrare suonare tre volte ». Le zanzare ronzano intorno a lei. Accende una sigaretta.

-  Questa riva del fiume è infestata dalle zanzare . La propietaria dell’alloggio ha esaminato attentamente il mio passaporto per verificare che non fosse falso. Ha fatto finta di non notare l’assenza del visa. Mi ha chiesto di pagare la notte in anticipo. Ho sobbalzato  sentendo il prezzo, ma non ho protestato. Non mi conveniva discutere, sono così contenta di aver trovato un posto per la notte. Non ci sono camere individuali. Ho dovuto accontentarmi di un letto e di un armadio chiuso da un lucchetto nel dormitorio riservato alle donne. Ho messo il mio zaino nell’armadio ma non mi sono separata dalla mia colt. L’ho nascosta nella tasca interna del mio pantalone che ho saldamente cucito su misura. Fortunatamente non mi ha perquisito. Ha però un’aria diffidente. Diffida degli sconosciuto che le chiedono un posto letto dopo aver attraversato il fiume anche se sono la sua sorgente di guadagno. Chi a parte loro verrebbe a dormire in questo alloggio nel mezzo delle paludi ? Le ho fatto una buona impressione. So prendere un’aria rassicurante per non sembrare sospetta.  Recitare era il mio mestiere. Non ha immaginato che io fossi armata. Non fa da tavola calda ma vende panini, anche anche questi a un prezzo esagerato. Gliene ho comprato due perché ero affamata. La doccia funziona male, ma ce l’ho fatta lo stesso a lavarmi. Ne avevo bisogno: l’acqua era nera dalla sporcizia. Mi sento meglio adesso che sono pulita.

Si scompiglia i capelli per farli asciugare.

- I bagni sono intasati con un odore pestilenziale. Farò i miei bisogni  fuori quando la notte sarà completamente  buia. Mi ha raccomandato di non allontanarmi siccome ci sono dei girovaghi che attaccano gli stranieri. Questa zona vicino al fiume non è sicura. L’alloggio è sorvegliato tutta la notte in modo tale che gli ospiti possano dormire in sicurezza. Il mio letto è posizionato alla fine del dormitorio contro il muro. La mia vicina mi ha salutato gentilmente. Non ho mai sentito nessuno parlare con il suo accento. Mi ha detto che era inglese e che si chiamava Emy Spencer. Le ho sorriso. Mi piace il suo nome. Lei ha un’aria fiera e misteriosa. Mi ha detto che voleva dormire perchè ha avuto una giornata  stancante  senza precisare da dove venisse o dove andasse. Ha messo una benda sugli occhi per essere al buio e dei tappi per non essere disturbata dal rumore. Farò attenzione a non svegliarla quando andrò a dormire. Mi ha detto che ci saremmo viste l’indomani. Ignoravo che la colazione era compresa. Si sveglia e fa qualche passo davanti alla casa.

Accende un’altra sigaretta.

- Credevo di non lasciare mai il teatro magico. Il ministro della cultura ha deciso bruscamente di chiuderlo con il pretesto che fosse obsoleto e che le regole di sicurezza non venissero rispettate. Infatti giudica che le opere teatrali di Zuka sono troppo critiche e incoraggiano la sedizione. E’ per questa ragione che Zuka è stato arrestato. Anch’io che recitavo nelle opere di Zuka sono sovversiva. Giorgio era contro i principi della non-violenza che gli aveva insegnato Zuka. Pensa che non soltanto facendo teatro si può rovesciare la dittatura del Generale Rafi. Se gli uomini liberi non prenderanno le armi per difendersi , il terrore vincerà dappertutto nel mondo e non solo in Aziria. E’ per questa ragione che ha lasciato il teatro Magic dove lui è cresciuto e che si è arruolato nell’esercito. Capisco Giorgio anche se ho paura per lui. A cosa sono servite le opere che noi abbiamo recitato se il teatro Magique è stato chiuso e Zuka è stato arrestato come se avesse preso le armi ? Somiglio a Giorgio altrimenti mi sarei sbarazzata della mia colt da molto tempo. Glielo ho mostrata di nascosto il giorno del suo docicesimo compleanno e gli ho insegnato a sparare come mio padre mi ha insegnato. Si sa difendere come me.

Si allontana dalla casa e si nasconde dietro il cespugli per fare i suoi bisogni. Si sente il rumore delle flatulenze.

- A forza di trattenermi avevo dei crampi al ventre, ora che sono sollevata potrò dormire. Domattina mi sentirò più riposata. Sono riuscita ad attraversare la foresta e il fiume e a passare la foresta senza ritrovarmi schiava nella fabbrica. Se mi fossi presentata per strada alla dogana sarei stata arrestata. Io sto per cominciare una nuova vita tutta sola fuori dal mio paese, non mi sono mai sentita così bene. Non ho mai veramente avuto modo di dimostrare il mio valore anche se ero la diva. Zuka era tutti i giorni accanto a me come il mio angelo custode. Adesso il mio angelo custode è la mia colt. Voglio che Giorgio sia fiero di me e se un giorno ci ritroveremo sani e salvi potremo dimostrarci validi. Sotto l’ala protettrice di Zuka, Giorgio non poteva affermarsi come me che sono rimasta una bambina, anche se sono una donna di quasi cinquant’anni. E’ tempo ch’io diventi finalmente me stessa.

 

Publié dans La femme au colt 45

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